Kamishibai e narrazioni visive

Anno scolastico 2022/2023

Il Kamishibai ha origini giapponesi molto antiche, Kami significa “carta”, mentre Shibai, “anima la carta”.

Presentazione

Data

dal 1 Settembre 2022 al 31 Agosto 2023

Descrizione del progetto

Il Kamishibai ha origini giapponesi molto antiche, Kami significa “carta”, mentre Shibai, “anima la carta”. Questo strumento racchiude e integra le dinamiche del gioco, del dramma e del teatro; rievoca il ruolo del vecchio Cantastorie e del teatrino in piazza, precedente l’avvento del cinema. Il progetto mira al rinforzo della Narrazione, strutturata e raccontata attraverso immagini, letture e piccole drammatizzazioni.

Durante la prima fase del progetto i ragazzi hanno costruito il Kamishibai in cartone per poi abbellirlo e decorarlo. Successivamente inizia la fase della drammatizzazione spontanea e improvvisata da parte di un gruppetto di ragazzi; prendono vita personaggi ispirandosi a delle maschere di cartapesta, dialoghi improvvisati, battute, piccole scenette e non sono mancati suggerimenti e aiuti reciproci. Il soggetto principale della nostra storia è un Clochard che gironzola per le strade del paese, in cerca di aiuto, successivamente entrano in gioco gli aiutanti, l’antagonista, l’elemento magico e l’azione (funzioni di Propp). Si passa alla fase della creazione del Menabò: scrittura delle sequenze abbinate alle immagini. La morale mira alla pratica delle buone azioni.

I ragazzi entrano così in scena, esibendosi in classe, attraverso una piccola drammatizzazione e facendo scorrere le immagini collocate dentro il Kamishibai. 

LA STORIA DI UN CLOCHARD

A.A. (narratrice) Questa è la storia di un simpatico clochard che andava sempre vagabondando per il paese. 

B.D.: aiutate questo povero signore,qualche moneta aiuterebbe questo signore,aiutatemi per favore.

2] H.B. : signore ho una baguette appena sfornata gliela regalo.

B.D : grazie signora per la baghet,che pensiero gentile.

3]A.A. (narratrice): chissà perché all’improvviso arriva un gattino 

B.D: oh che bel gattino, bello,bello.

colore come una pepite d’oro.

perchè sei cosi dorato 

bello,bello,lucido 

F.J.:  MIAO, perché sono un gattino magico!!! 

B.D.: fammi vedere se sei veramente magico!!!

F.J:MIAO,va bene, ti farò vedere io come sono magica. Regalo alla signora gentile tanta felicità. Le farò indossare la maschera della felicità.

A.A (narratrice): e ridendo sotto i baffi le porge una maschera  e la signora gentile e felice indossa la maschera. Ma il gattino inganna la signora porgendole la maschera della tristezza.

HB: non sono più felice come una volta, sono triste e impaurita.Sono stata trasformata in maschera della tristezza.

 5 A.A (narratrice): all’improvviso arriva una maschera del bene e del male, della luce e dell’ombra.

 R.G.: Io sono la parte dell’ombra e della luce, posso vedere tutto quello che fate, distinguo il bene dal male e sono l’unica a saperlo fare. Non fidatevi della gattina è malvagia, da consigli maliziosi ed è dispettosa. 

F.J: MIAO di nuovo tu? Io so perché sei così? Ti avevo chiesto di fare 20 gesti buoni,e tu invece cosa hai fatto? Hai fatto 10 azioni buone e 10 azioni cattive.

Per questo motivo hai metà faccia nella luce e metà nell’ombra. 

A.A (narratrice): all’improvviso il signore clochard  …

 B.D.:mi sento male c’è un dottore  qua vicino qualcuno può aiutare questo povero vecchio. 

A.A(narratrice) : improvvisamente arriva un dottore bizzarro con una strana maschera : 

A.B. : Buongiorno Signor senzatetto.

B.D.: aiutatemi, aiutatemi, mi sento male. Grazie dottore per essere arrivato.

A.: Signore come ti senti?

B.D.: mi sento in colpa, mi sento in colpa. Perché la signora delle baguette è stata trasformata in una maschera della paura e della tristezza per colpa mia. E’ tutta colpa mia. Aiutatemi …

AB: se vuoi rimediare devi fare 4 azioni buone. Qualsiasi persona in difficoltà che incontrerai la dovrai aiutare. Solo così riuscirai a trasformare la maschera della tristezza in felicità

B.D: Ohhh grazie. Grazie dottore adesso mi impegnerò. 

 FINALE APERTO

A.A(narratrice) : Il clochard inizia a mettere in pratica le sue azioni buone. 

Lascio a voi continuare la storia.

La classe si divide in quattro gruppi e ognuno continua e conclude la storia attraverso un’opera buona. 

La storia ha un finale aperto; la classe viene divisa in gruppi, e ognuno inventa un finale ed entra in scena portando una buona azione per ridare la felicità alla signora gentile.

Obiettivi

  • Promuovere la competenza linguistica
  • Stimolare la creatività e l'immaginazione
  • Potenziare le competenze di presentazione e comunicazione
  • Favorire la comprensione interculturale
  • Potenziare le competenze di lettura e di comprensione
  • Sviluppare la consapevolezza emotiva

Partecipanti

Classe 1E della scuola secondaria di primo grado Negrelli con la prof.ssa Loredana Russo e la prof.ssa Valentina Mucci