Olimpiadi della Danza

“In ognuno di noi c’è un talento che aspetta di essere tirato fuori” (cit. Billy Elliot)

Dalla seconda metà di gennaio, i bambini delle classi seconde e di alcune classi terze (3B e 3C) della scuola primaria Gandhi hanno iniziato un percorso di danza che si è concluso con la loro partecipazione alla manifestazione “Olimpiadi della Danza”, organizzata dall’Associazione FareDanza di Rovereto. 

I bambini hanno avuto la possibilità di imparare e mettere in scena una coreografia, accompagnati da due insegnanti professioniste che con pazienza e professionalità li hanno guidati ad imparare i passi, a contare il tempo, a eseguire movimenti in sequenza facendo attenzione al proprio corpo nello spazio e a curare la precisione del gesto.

Con un po’ di fatica e con grande divertimento, i partecipanti al progetto hanno sviluppato obiettivi funzionali legati alla coordinazione motoria, la lateralità e la coordinazione segmentaria. La danza infatti contribuisce al miglioramento e allo sviluppo dello schema corporeo, consolidando e affinando gli schemi motori statici e dinamici indispensabili per l’organizzazione dei movimenti. Attraverso la danza si favorisce inoltre l’acquisizione di concetti relativi alla spazio e all’orientamento (avanti/dietro, sinistra/destra, grande/piccolo, corto/lungo, vicino/lontano, alto/basso, sopra/sotto) e relativi al tempo e alle strutture ritmiche (lento/veloce, prima/dopo). Non dimentichiamo infine che la danza favorisce la socializzazione, facilita l’integrazione, promuove relazioni dinamiche e stimola l’autostima.

Come insegnanti è stato emozionante vedere l’impegno e la passione che molti bambini hanno messo in questo progetto: hanno collaborato, si sono aiutati e spronati, hanno provato durante la ricreazione in piccoli gruppi e si sono applicati con impegno per ricordare passi e tempi. La musica e la danza sono stati inoltre i canali attraverso cui anche i bambini più fragili hanno potuto dar prova delle proprie capacità e dei propri talenti: hanno ballato e cantato in modo del tutto naturale, sostenuti dai compagni che li hanno affiancati spontaneamente e li hanno guidati lungo tutto il percorso. Questo ha permesso che si creassero due gruppi coesi e collaborativi, in grado di prestare attenzione agli altri attorno a sé intervenendo con delicatezza per sostenere chi, magari causa l’emozione del momento, è apparso più in difficoltà. I bambini di seconda si sono inoltre cimentati con il canto, registrando le loro voci per integrare e portare in gara una musica che recasse la loro impronta. 

A mano a mano che il progetto si avvicinava alla fase conclusiva, le emozioni non hanno fatto altro che ingigantirsi: occhi che brillavano, mani che si cercavano per darsi coraggio, abbracci e sorrisi. Magari non è andata come molti di loro speravano (non sono arrivati primi), ma per noi hanno vinto la sfida più grande: provarci!!

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